Mentre un gruppo di persone non socie, guidate da politici candidati alle elezioni comunali inscenavano un sit in con slogan diffamatori e calunniosi, gli oltre cento soci presenti all’assemblea hanno approvato il bilancio consuntivo 2016, all’unanimità.
“Nei prossimi giorni, dichiara il Presidente Volpe, procederemo alla presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica per atti di intimidazione, diffamazione e calunnia all’immagine degli organi amministrativi e della stessa Cooperativa irrigua Cooperagri, fatta oggetto di attacchi strumentali con la chiara intenzione di gettare discredito”.
La farsa, messa in scena da alcuni politici, nonchè amministratori del consorzio guardie campestri di Terlizzi, è stata contestata dai soci della Cooperativa irrigua che prosegue il suo percorso verso una sana e qualificata gestione, così come evidenziata dai dati di bilancio economico e finanziario.
Grande soddisfazione da parte del Presidente Giuseppe Volpe e dei soci presenti all’Assemblea della Cooperagri di Terlizzi, la più grande cooperativa irrigua d’italia che garantisce un servizio su circa 2.500 ettari di superficie agricola nell’area di Terlizzi e nei comuni contermini.
Si ricorda, che dopo una disastrosa gestione durata oltre 18 anni (1993/2012), la cooperativa aveva accumulato un situazione debitoria di circa 2 milioni di euro e che rischiava di dover cedere all’asta i propri Pozzi artesiani e gli immobili patrimoniali realizzati nel lontano 1985, rischio ormai scongiurato, grazie al piano di risanamento proposto nel 2012 ed attuato in questi anni dalla nuova amministrazione guidata da Volpe.
Nel 1993 la cooperativa passò nelle mani di amministratori che la trascinarono nella drammatica condizione di non poter erogare i servizi irrigui, se non a prezzi inconcepibili saliti ad euro 90 ad ora e solo con i gruppi elettrogeni, una condizione che nel 2011 costrinse 18 associati a recarsi dai Carabinieri di Terlizzi e a sporgere denuncia alla Procura della Repubblica al fine di ricercare le responsabilità della situazione di grave crisi della cooperativa, che in quella siccitosa estate, costrinse moltissimi soci a perdere i raccolti per non aver potuto effettuare l’irrigazione di soccorso.
In questi ultimi anni, nonostante i costi del piano di risanamento, il prezzo dell’acqua non ha mai superato i 40 euro ad ora, garantendo il servizio su tutta la rete irrigua e in tutti gli impianti che sono stati ammodernati ed elettrificati a norma.