La CORTE DEI CONTI con la deliberazione 156 del 2016 ha contestato al Comune di Terlizzi le seguenti gravi inadempienze:
- ritardo nell’approvazione dei rendiconti in violazione del termine di legge;
- superamento dei parametri di deficit strutturale;
- squilibri di competenza;
- scarsa lotta all’evasione tributaria;
- residui eccessivi;
- eccessivi debiti fuori di bilancio;
- partecipazioni societarie con risultati negativi.
In particolare, viene contestata la difficoltà “ad onorare i debiti di natura corrente” e la “scarsa efficienza del servizio di riscossione delle entrate tributarie ed extra-tributarie in conto esercizio”.
Si tratta di difficoltà strutturali, “di natura non meramente contingente ed occasionale”.
La Corte dei Conti arriva ad irridere il sindaco quando dà assicurazione circa il recupero dei soldi “smarriti” dalla Censum, affermando che il relativo credito comunale è stato ammesso in sede di fallimento come credito privilegiato.
Replica la Corte che “delle 88 insinuazioni ammesse al passivo della Censum, ben 66 sono crediti privilegiati, il che incide sulle probabilità di integrale soddisfacimento del credito”.
Tutte queste irregolarità conclude la Corte dei Conti sono “suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari dell’Ente”.
La deliberazione è stata protocollata in data 22.09.2016. Un’altro smacco alla trasparenza.
Tutti i consiglieri comunali hanno ricevuto copia della sentenza della Corte dei Conti in data 26 ottobre 2016, da loro ci aspettiamo una dimostrazione di trasparenza verso i cittadini contribuenti che ignorano queste brutte situazioni che pregiudicano il futuro della Città.
DI SEGUITO LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DELLA CORTE DEI CONTI