Sul versante della cultura e della gestione del patrimonio storico/culturale cittadino, l’amministrazione Gemmato sta battendo ogni record e sarà difficile che qualcuno nei prossimi secoli potrà fare di peggio. Hanno chiuso il Municipio perchè dicevano che è inagibile ma ci fanno i consigli comunali e c’è ancora l’ufficio protocollo.
Del contiguo Teatro Millico non sappiamo più niente da 4 anni. Ha concesso il Chiostro delle Clarisse ad una società per i prossimi 5 anni, sottraendolo di fatto all’uso pubblico.
La Pinacoteca De Napoli di fatto non è più una pinacoteca, funziona oramai come sala riunioni e a volte da “paninoteca”, non ha più un direttore da quando il dr. Francesco Picca se ne è andato (qualcuno dice scappato) a dirigere i Musei Ruvesi, nel frattempo Michele De Napoli si rivolta nella tomba, considerato che Ninni Gemmato usa il suo palazzo come una sala ricevimenti, facendoci sposare i suoi consiglieri comunali.
Ora tocca alla Biblioteca Comunale, prossima al trasferimento in altra sede. Solo qualche settimana fa l’assessore Marina Cagnetta si era affrettata a smentire le voci insistenti che parlavano di spostamento della biblioteca comunale all’interno delle ex Scuola di viale Pacecco, e aveva sostenuto che la storica Biblioteca intitolata allo storico terlizzese “Luigi Marinelli Giovene”, oggi sita nel prestigioso edificio storico di Via Marconi 37/39, non si sarebbe mossa di lì.
In realtà non si trattava solo di voci ma del progetto di trasferimento di tutti gli uffici comunali, compresa la biblioteca, nell’ex struttura scolastica di viale Pacecco, che la stessa Marina Cagnetta aveva approvato in giunta a luglio 2015 http://www.comune.terlizzi.ba.it/terlizzi/mc/mc_attachment.php?mc=10814.
La smentita dell’assessore ci sembrò strana e ci fece pensare addirittura ad un ravvedimento da parte dell’amministrazione comunale, che magari aveva riflettuto meglio e ci aveva ripensato.
Niente di tutto questo. È tutto confermato, la biblioteca comunale così come la conosciamo oggi ha le ore contate, perché la giunta comunale con la delibera n.13 del 4 febbraio scorso http://www.comune.terlizzi.ba.it/terlizzi/mc/mc_attachment.php?mc=15385 ha fatto l’ultimo passo per smantellare il tutto e “trasferire la sede della Biblioteca Comunale unitamente a tutti gli uffici comunali al fine di ottimizzare e razionalizzare le attività dell’Ente”.
I lavori, per un ammontare di circa 2 milioni di euro, dovrebbero cominciare molto presto e li realizzerà l’impresa Edilpuglia, unica partecipante alla gara indetta dal Comune che se li è aggiudicati con un ribasso vicino allo zero (0,275% per la precisione).
Ricordiamo che la Biblioteca di via Marconi è stata inaugurata nel 1967, occupa una parte del settecentesco Palazzo “de Paù-Antonelli” ed è stata ristrutturata una prima volta negli anni Ottanta, per poi subire importanti interventi di riqualificazione e adeguamento a cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, per quasi 1,3 milioni di euro, fino a renderla splendida come la conosciamo oggi.
I locali della biblioteca sono collocati su due livelli: il primo piano che comprende il sontuoso salone intitolato a Felice De Paù, interamente di proprietà comunale dal 1983 a seguito dell’acquisto da parte del Comune con il sindaco Morrone; il piano terra e l’interrato appartengono ad un privato a cui il Comune paga l’affitto.
Noi ci auguriamo che questa sciagura che si è abbattuta su Terlizzi veda presto la sua fine, il mandato di questa amministrazione termina nel 2017 e vogliamo sperare che a coloro che oggi malgestiscono il potere subentrino persone dotate di buon senso e che hanno a cuore i beni preziosi che amministrano per conto della comunità.
Cogliamo l’occasione per recuperare un po di memoria sul patrimonio storico culturale che Gemmato vuole cancellare.
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