L’appuntamento è per Domenica 7 febbraio 2016 alle ore 9,30 in Largo Torino, per rivivere le emozioni e le tradizioni che hanno commosso, divertito ed entusiasmato adulti e bambini da oltre cinquant’anni, grazie alla dedizione e alla passione della famiglia Fidelfo.
A coloro che volessero concorrere alla gara, ricordiamo che le iscrizioni si chiudono il giorno 31 gennaio 2016, per informazioni contattare Gabriele junior Fidelfo, Presidente dell’Associazione Culturale Corsa all’Anello, al 3474793794 .
La corsa all’anello è una rievocazione storico medievale, che si svolgeva a Narni in onore di Giovenale Defensor Civitatis primo vescovo della città, che veniva ricordato ogni anno con una solenne cerimonia religiosa in Cattedrale dove al seguito si lasciava spazio ai tradizionali giochi equestri, dove tra i tanti c’era la corsa all’anello.
La corsa all’anello, si distingue nel panorama delle feste storiche nazionali ed europee come una delle manifestazioni che più di altre, ha ricercato collegamenti con la propria tradizione storica.
La corsa all’anello nasce a Terlizzi intorno agli anni ’60, fortemente voluta dal concittadino Gabriele Fidelfo esperto trainiere, che dopo aver assistito ad una corsa all’anello decise con la sua maestria di riportare questa tradizione nella sua Città.
Sin dall’inizio degli anni ‘60 la competizione equestre si svolgeva in concomitanza con l’ultima domenica di carnevale. Di anno in anno, diversi sono stati i luoghi dove si è svolta questa manifestazione,iniziando da Viale Roma e susseguendosi in Corso Dante, Viale dei Lilium ed infine in Largo Torino dove si e svolta per diversi anni.
La caratteristica corsa all’anello, iniziava con una sfilata dei tanti cavalieri compaesani e di paesi limitrofi vestiti in maschera per le principali vie della Città. Subito dopo si dava inizio alla vera e propria competizione, dove tra una foto e l’altra i cavalieri in sella al proprio cavallo dovevano cercare di infilare uno spadino nell’anello sistemato al centro di una corda sorretta da due pali in legno.
Il supervisore aveva una frusta (u scrusciot) che la maneggiava con la mano destra, per dare un incitamento all’animale di proseguire nell’andatura.
Le modalità di assegnazione del punteggio prevedeva 1 punto nel caso lo spadino toccava l’anello,3 punti nel caso lo spadino del cavaliere entrava nell’anello ma cadeva,e 5 punti nel caso lo spadino infilzava l’anello e rimaneva. La giuria alla fine proclamava i primi 3 vincitori. I premi consistevano rigorosamente in prodotti tipici del nostro territorio come ad esempio: formaggi, olio extravergine di oliva, vino ed altri.
Alla fine della manifestazione era consuetudine ritrovarsi con tutti i partecipanti ed organizzatori dell’evento per una cena all’insegna del buon vino e del buon cibo.
Recuperare le tradizioni vuol dire anche rinsaldare quei legami sociali che danno valore alle identità storiche e culturali della città.
Il Comune di Terlizzi ha voluto patrocinare l’evento con un impegno di spesa pari ad euro 1.200 a copertura delle spese per il palco e l’impianto audio.
ALCUNE IMMAGINI DELLE PRECEDENTI EDIZIONI – Ricordiamo che alla edizione 2015 parteciparono 41 cavalieri.