Nell’ambito dell’operazione “Dirty Water”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, il Pubblico Ministero Antonio Savasta ha notificato a 12 persone l’avviso di conclusione delle indagini, con l’accusa di presunti reati ambientali a vario titolo.
Viene alla luce la verità sullo scempio ai danni della futura area marina protetta Torre Calderina, in cui il depuratore di Molfetta scarica fogna tal quale: truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, interruzione di servizio di pubblica necessità, frode nelle pubbliche forniture, inadempimento di contratti di pubbliche forniture, danneggiamento, getto pericoloso di cose e deturpamento di bellezze naturali.
Inadempienze e illeciti avrebbero portato all’immissione in mare di acque non depurate e maleodoranti, reimpiego di fanghi direttamente su suoli agricoli, inquinamento della costa compresa tra Bisceglie e Molfetta, le acque tanto amate dai bagnanti terlizzesi e non solo.
La triste notizia arriva alla vigilia di un’estate che si prospetta piena di disagi e di interrogativi, a cui le istituzioni locali devono far fronte con tempestività, ripristinando i processi di depurazione per salvaguardare la salute dei cittadini, del nostro mare e dell’economia che ruota intorno ad esso.